Il vento di Francia arriva in India – “Sosteniamo le lotte operaie in corso in Francia! Lottiamo per costruire un movimento militante di operai e contadini in tutta l’India!” Internazionalismo Proletario

traduzione ufficiosa – comunicato in inglese su questo blog

 I comunisti affermano che la storia è fatta dalla lotta di classe e oggi il mondo ha di fronte una storica situazione rivoluzionaria, una svolta rivoluzionaria nella storia dell’umanità. Il sistema capitalista sta attraversando una delle sue peggiori crisi e i movimenti della classe operaia si fanno più radicali e militanti. Il 23 marzo 2023 il mondo intero ha visto per le strade di Parigi, Nantes, Bordeaux, Lorient e in altre parti della Francia il movimento militante della classe operaia contro la riforma delle pensioni del governo di Macron che eleva l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Circa 3,5 milioni di lavoratori in lotta sono scesi in piazza in tutta la Francia, 1 milione solo a Parigi, e questo ha scosso i nervi delle classi dominanti francesi. Anche in America, Svizzera, Gran Bretagna, in tutto il mondo, assistiamo a massicci movimenti della classe operaia. Dal punto di vista delle classi dominanti la manifestazione in Francia è stata un atto di “insurrezione”. Ai nostri occhi hanno riportato la memoria rivoluzionaria Comune di Parigi del 1871. A Bordeaux è stato incendiato il municipio, a Nantes assaltato il Tribunale amministrativo, a Lorient (Morbihan), i manifestanti hanno attaccato la stazione di polizia. La polizia fascista di Macron ha caricato ferocemente le manifestazioni operaie con gas lacrimogeni, idranti, spray al peperoncino, proiettili di gomma e petardi. Per soffocare il movimento, la polizia ha effettuato circa 457 arresti in tutta la Francia.

Il capitalismo è un sistema di accumulazione del profitto e sfruttamento delle classi lavoratrici. La produzione capitalistica è marcata da una “produzione sempre più sociale e appropriazione sempre più privata”, che è la contraddizione fondamentale che ne causerà l’inevitabile declino. Negli ultimi 10 anni il 99% della ricchezza mondiale è controllato dall’1% dei capitalisti. In India, tra il 2012 e il 2021, il 40% della ricchezza generata è stata accumulata dal 3% della popolazione. Nel sistema capitalista la classe operaia di tutto il mondo è disumanizzata. Le parole del filosofo francese del XVIII secolo Rousseau ben si adattano al presente: “quando il popolo non avrà più niente da mangiare, mangerà i ricchi”. La mobilitazione operaia in corso è una vivida ispirazione per la classe operaia e per i contadini indiani a costruire un movimento militante contro il governo fascista del BJP e la borghesia compradora. Il governo Modi ha abolito 44 leggi sul lavoro e introdotto al loro posto quattro codici del lavoro draconiani. Allo stesso modo sta brigando per imporre le leggi agricole il governo fu costretto a ritirare da più di un anno di proteste contadine militanti in tutta l’India.

Il Comitato Centrale del PCI (maoista), con tutta l’anima e il cuore dà la sua solidarietà ai movimenti della classe operaia francese in corso e la incoraggia a tenere alta l’insegna della bandiera rossa dei lavoratori. Il CC fa appello a tutte le organizzazioni di classe e di massa di lavoratori, contadini, studenti, intellettuali, adivasi, dalit, delle donne e delle nazionalità a tenere manifestazioni a sostegno della lotta della classe operaia in Francia e in tutto il mondo e chiama anche a costruire in India movimenti militanti di operai e contadini. Marx ha giustamente sottolineato che “il capitale gronda sangue e sporcizia da ogni poro, dalla testa ai piedi,” e l’unica emancipazione della classe operaia è distruggere il sistema capitalista con tutta la forza necessaria.

  Abhay

portavoce

Comitato Centrale

P ARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)

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Francia la lotta e la rivolta non si arresta – la riforma di Macron e il suo governo devono cadere! Verso la nuova giornata di lotta del 6 aprile – info

Più di 2 milioni di persone per la CGT hanno preso parte alle manifestazioni… la giornata è iniziata con blocchi del traffico in parecchie arterie principali, specialmente nella parte nord-occidentale del Paese, con operazioni “ville morte” tese a paralizzare il traffico. 

La manifestazioni, in misura maggiore della scorsa settimana, sono state costellate in differenti città da violenti scontri con la polizia – oltre a Parigi, Bordeaux, Strasburgo, Rennes, Tolosa e Lione, per non fare che qualche esempio – e da una repressione ormai sistematica e preventiva. 10mila persone sono state perquisite prima della manifestazione parigina!

Più che la scorsa settimana si sono mobilitati gli studenti delle scuole medie superiori. La FIDL – un’organizzazione studentesca che integra, insieme ad altre 4 formazioni giovanili, gli otto sindacati che hanno fin qui guidato le mobilitazioni – ha contato 500 istituti bloccati, in forme differenti.

– il quotidiano Le Monde aveva stimato la partecipazione di 500mila giovani in tutto nelle manifestazioni svoltesi nell’Esagono, di cui 150mila nella sola Parigi – si conferma co-protagonista delle piazze insieme ai settori strategici, che non mollano di fronte all’arroganza del potere macroniano.

Il trasporto ferroviario, la metro parigina, nonché il traffico aereo sono stati nuovamente fortemente impattati dagli scioperi. Stessa capacità di mobilitazione l’hanno mantenuta i lavoratori del settore petrolchimico, dell’Energia, degli scali portuali, e gli operatori ecologici a cui si sono di nuovo affiancati insegnanti e settore della Funzione Pubblica, sia pure con una partecipazione ed un impatto minore.

a qualche giorno dalla mobilitazione contro i “Mega-bacini” idrici a Sainte-Soline, sabato scorso, unavera e propria “mattanza” in cui è stato vietato il primo soccorso ai numerosissimi feriti – tra cui diversi gravi – e due manifestanti ancora in coma, in quella che è stata battaglia campale.

Un bilancio pesantissimo per una manifestazione che ha visto convergere circa 30 mila persone – vietata dalla Prefettura – con militanti ecologisti al fianco degli agricoltori della Confederation Paysanne, di militanti della CGT e degli/delle insoumis.es.

E proprio martedì, il Ministro dell’Interno Gérard Darmanin ha annunciato che chiederà lo “scioglimento” del collettivo che ha organizzato la manifestazione, Soulèvamente de la Terre. Il governo Macron intende dunque portare un duro colpo a quella rete in formazione che connette differenti lotte ecologiste e che aveva già annunciato una serrata tabella di marcia, tra cui una mobilitazione contro la TAV Torino-Lione dalla parte francese.

Già nella mobilitazioni nazionale precedente era stato puntato il dito sull’attuale punta di lancia della repressione di piazza, gli “squadroni” motorizzati della BRAV-M, di cui una petizione che ne chiede lo scioglimento ha raggiunto in pochi giorni più di 100 mila firme, con l’obbiettivo di raccoglierne circa 5 volte tanto, per costringerne l’Assemblea Nazionale a discuterne della dissoluzione.

Si è passati insomma dal “contenimento” delle manifestazioni all’attacco diretto ai manifestanti.

Il governo ha continuato a rimandare al mittente ogni proposta da parte dell’opposizione politico-sindacale di tentativo di uscita da questa vera e propria crisi politica. L’ultima proposta è stata formulata da Laurent Berger, leader della “moderata” CFDT, di “sospensione della riforma” che è stata approvata – è bene ricordarlo – senza il voto parlamentare, con il governo che ha fatto ricorso per l’undicesima volta dal suo insediamento all’articolo 49.3 della Costituzione.

Questo alla fine di un percorso a più tappe che ha impedito una vera discussione, sia all’Assemblea Nazionale che al Senato, con la non remota possibilità che i nove membri del Consiglio Costituzionale la boccino non per questioni di merito, ma per questioni di metodo, come messo in evidenza da differenti costituzionalisti.

notizie da contropiano per ora – domani dalle nostre fonti militanti

Pubblicato da maoist 

Foggia, i braccianti si tassano per aiutare chi scampa alle tragedie. Un bell’esempio di unità dei proletari al di là di ogni paese

Iniziativa della comunità africana che vive nell’accampamento di Borgo Mezzanone

GdM: MASSIMO LEVANTACI

 29 MARZO 2023

La tragedia di Cutro, oltre ottanta vittime un terzo delle quali bambini, ha scavato un solco profondo nell’animo di molti italiani e nella crescente comunità di lavoratori extracomunitari che vive ormai stabilmente in Capitanata in ghetti di fortuna. Gli «abitanti» dell’accampamento di borgo Mezzanone, un paesone a 12 chilometri da Foggia che arriva a contare fino a 2mila presenze stabili durante i mesi estivi, sta portando avanti in questi giorni e sostanzialmente nella discrezione che il dolore in questi casi comporta, una raccolta fondi per fronteggiare nuove tragedie del mare. I migranti, quasi tutti africani, hanno deciso infatti di autotassarsi di 10 euro al mese e di custodire un fondo che sarà gestito da alcunidi essi con il quale si provvederà alle spese di sostentamento, aiuto, soccorso di familiari e vittime di nuove sventure partendo proprio dall’emozione suscitata dal rovesciamento del barcone di disperati nel mare di Cutro in Calabria nella notte fra il 25 e il 26 febbraio.

«Apriremo un conto corrente – riferisce un portavoce alla Gazzetta – abbiamo aderito spontaneamente alla proposta fatta da alcuni di noi. Finora abbiamo già ricevuto oltre duecento adesioni, ma il passaparola non è ancora arrivato dappertutto dunque non dovremmo fermarci a questo numero». Sull’accampamento dell’ex pista militare di borgo Mezzanone vivono durante i mesi invernali un migliaio di persone, ma ci sono arrivi e partenze quasi ogni giorno. Molto forte la solidarietà tra gli ospiti del campo, spesso nelle povere baracche in muratura c’è qualche padrone di “casa” pronto ad accogliere qualcuno che si trovi di passaggio per lavoro o in cerca di fortuna.

“è la prima volta che le cinque etnie presenti nel campo interagiscono tra di loro e si impegnano a sostenere i familiari di vittime future, dunque senza sapere a chi toccherà il finanziamento promosso».

Pubblicato da fannyhill 

All’ombra del fasciorazzismo al governo, ai nazifascisti veneti va di lusso… il ministro della giustizia è il supergarantista reazionario Nordio peraltro

Neofascismo, i militanti del Veneto Fronte Skinhead assolti in appello per l’irruzione nell’associazione per i migranti

di Paolo Berizzi

Proclama sulla razza letto durante una riunione di Como senza frontiere. In primo grado tutti e 13 condannati con l’accusa di violenza privata aggravata in concorso

Assolti perché “il fatto non sussiste”. Con questa sentenza la seconda sezione penale della Corte d’Appello di Milano ha assolto questa mattina  i 13 neofascisti del Veneto Fronte Skinhead che, nel 2017 a Como, fecero irruzione nel corso di una riunione della Rete Como Senza Frontiere (impegnata da anni negli aiuti ai migranti) obbligando gli attivisti antirazzisti ad ascoltare un delirante proclama sulla “razza”.

Pubblicato da maoist 

Per quel che vale… Meloni/Nordio e i suoi predecessori Draghi/Cartabia, andate a prenderla nel c…

Chiaramente son ‘terroristi’ per gli stati borghesi

La Cassazione francese conferma il rifiuto all’estradizione dei dieci terroristi italiani

Si chiude una storia lunga quaranta anni. Per i dieci, tra i quali Giorgio Pietrostefani e le ex Br Marina Petrella e Roberta Cappelli, il tribunale francese aveva già negato l’estradizione chiesta dall’Italia

PARIGI – “La Corte di Cassazione rigetta il ricorso del procuratore generale presso la Corte d’appello di Parigi, considerando che i motivi adottati dai magistrati, che rilevano del loro giudizio sovrano, sono sufficienti”. Si chiude una storia lunga quarant’anni. Con il rifiuto oggi della Corte di Cassazione, si conclude la procedura di estradizione verso l’Italia riaperta due anni fa.

Pubblicato da maoist

Il governo dei militari e della guerra ogni giorno ostenta la sua natura reale all’insegna ‘dell’amor di Patria’

Giorgia Meloni sale su un caccia F35 alla festa dell’Aeronautica, acclamata dai bambini

Il Presidente pilota: Giorgia Meloni si è messa ai comandi di un caccia F35, esposto negli stand allestiti a piazza del Popolo a Roma per i cento anni dell’Aeronautica militare. Accompagnata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, la premier ha visitato la mostra di velivoli e ha simulato la guida di un aeromobile.

Pubblicato da maoist 

Questo è il governo fascio/poliziesco dei torturatori e vuole abolire il reato di tortura

Reato di tortura e quella tentazione (da destra) di abolirlo

di Luigi Manconi

La presenza di quel reato nel nostro codice non è piaciuta ad alcuni e, in particolare, ai sindacati delle forze di polizia

Nel 2015 il dibattito sulla tortura nel nostro paese ebbe una accelerazione a seguito della condanna da parte della Corte europea dei diritti umani nei confronti dell’Italia per le violenze degli apparati di polizia messe in atto durante i giorni del G8 di Genova (2001), in particolare per il comportamento tenuto in occasione dell’irruzione notturna nella scuola Diaz.

Pubblicato da maoist

Italia come Francia: contro padroni e governo tocca ai lavoratori ribellarsi e lottare

Solidarietà e sostegno alla lotta dei lavoratori e masse francesi, che in Italia significa intensificare la lotta contro padroni e governo fascista Meloni.

Domani giovedì 30 marzo alle fabbriche iniziative di informazione/denuncia sulla grande mobilitazione in Francia e della necessaria analisi di classe della situazione del ruolo dell’imperialismo italiano.

Pubblicato da LuigiLerisVIVE

Ogni giorno in più che passa, l’occupazione del potere sancisce la connivenza tra Stato e fascisti. Alcune info

Sono al potere per restare. Hanno nelle loro mani il controllo politico del governo, del Parlamento, delle forze armate, delle istituzioni, parlano a nome di settori del padronato industriale e finanziario, puntano alla costruzione di un regime di dittatura del Capitale e… non se ne andranno con le elezioni.

Non c’è opposizione in Parlamento, il riformismo gli ha aperto la strada, l’apparato burocratico alla direzione della CGIL di Landini condivide la politica economica di Meloni e l’hanno invitata a parlare al loro congresso con il compiacimento del quotidiano di “sinistra” il Manifesto, i sindacati di base non comprendono la natura di questo governo e vanno avanti come prima.

Nessuna illusione, nessun lamento, linea di condotta: combattimento!

Ma non basta la denuncia. Costruiamo il Partito comunista, il Fronte Unito, la forza combattente per una Nuova Resistenza!

“Al primo tentativo fascista deve seguire rapida, secca, spietata la risposta degli operai e deve questa risposta essere tale che il ricordo ne sia tramandato fino ai pronipoti dei signori capitalisti. Alla guerra come alla guerra, e in guerra i colpi non si danno a patti”. A. Gramsci

alcune info:

Assoluzione in Corte d’Appello a Milano per i tredici neonazisti di Veneto Fronte Skinhead che nel 2017 avevano fatto irruzione nel Chiostrino di Santa Eufemia e costretto un gruppo di volontari di Como Senza Frontiere ad ascoltare un loro proclama contro l’integrazione.

La sottosegretaria Paola Frassinetti celebra la data di fondazione dei Fasci italiani di combattimento, movimento fondato a Milano da Benito Mussolini. Il 9 novembre 1921 si trasformò in Partito Nazionale Fascista. 

Per la prima volta la presidenza del consiglio dei ministri non si è costituita parte civile nel nuovo processo sulla strage fascista di piazza della Loggia (otto morti e oltre cento  feriti). Per il neofascista Zorzi nessuna richiesta di estradizione dal governo Meloni

L’Italia fascio-imperialista a guida Meloni si è unita alle esercitazioni di guerra di USA/UE nell’area dell’Indo-Pacifico

La guerra interimperialista è iniziata. Questa è la nostra posizione che continuiamo a riprendere, fondata sull’analisi degli avvenimenti economici/politici/militari. 

Il fascio-imperialismo rappresentato dal governo Meloni è l’interprete più coerente degli interessi della borghesia italiana e del suo apparato militare e industriale e, con il suo avventurismo bellico, è in prima fila nello scontro contro Russia e, in prospettiva, contro la Cina.

L’area che comprende anche Taiwan è strategica per gli interessi degli Stati imperialisti, e l’Italia, con la sua forza militare, si è unita alla prima esercitazione navale congiunta condotta tra UE e USA nell’Indo-Pacifico. La portaerei ammiraglia italiana Cavour raggiungerà l’area entro la fine del 2023 (o al più tardi all’inizio del 2024)

L’Italia ha partecipato con la fregata Bergamini a un’esercitazione congiunta con alleati europei e statunitensi lungo la fascia occidentale dell’Indo Pacifico, in quell’area di interconnessione con il Mediterraneo allargato. Roma aumenta la sua presenza nel quadrante, dove si muovono anche attori rivali

Unita navali dell’Unione europea e degli Stati Uniti hanno condotto un’esercitazione congiunta nell’Indo Pacifico occidentale il 23 e il 24 marzo. Alle manovre ha partecipato anche Nave Bergamini, fregata lanciamissili della Marina Militare, in unesempio di come Roma abbia interesse a essere presente in quel quadrante, sia commercialmente quanto militarmente e politicamente. L’Italia sta già prendendo parte a certe attività, pianificandone altre come l’invio della fregata Morosini o della portaerei Cavour per missioni nell’Indo Pacifico in coordinamento con Washington e Bruxelles e con gli alleati regionali.

Nave Bergamini è una Fremm, acronimo del programma italo-francese con cui sono state costruite queste unità “multi-missione”. Insieme alla Reina Sofia fa parte della Forza navale dell’Ue impegnata nella “Operazione Atalanta”.

Istituita nel 2008, Atalanta è stata la prima operazione militare a carattere marittimo a guida europea. È stata pensata per il monitoraggio della sicurezza marittima in una zona compresa tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e parte dell’Oceano Indiano, Isole Seychelles incluse. Un’area che, spiega la Marina, ha dimensioni simili a quelle del bacino del Mediterraneo

Insieme agli alleati transatlantici si stanno coordinando anche altri Paesi cosiddetti “like-minded”, come per esempio il Giappone – che già due anni fa ha preso parte a esercitazioni anti-pirateria sul Golfo di Aden insieme al Regno Unito. L’Africa orientale, area perimetrale dell’Indo Pacifico, è diventata oggetto dell’interesse anche della Corea del Sud e in un futuro prossimo potrebbe coinvolgere anche Taiwan (e Singapore, altro Paese impegnato nella sicurezza marittima) nelle varie operazioni, mentre l’India è già presente per evidenti ragioni di carattere geografico e geostrategico.

È proprio in queste operazioni che l’Italia trova spazio, inserendosi come operatore (militare e politico) nell’asse indo-abramatico creato dall’intesa I2U2 tra Israele, India, Emirati Arabi Uniti e Usa. Da sottolineare che la sensibilità e l’importanza della regione è percepita anche da attori rivali, come per esempio Russia, Cina e Iran. I tre Paesi si sono anche recentemente esercitati in quella fascia marittima, creando una contro-narrazione politico-militare attorno alle loro attività e a questo raggruppamento – che sta crescendo per intensità del coordinamento, anche con l’obiettivo di creare un modello di governance (anche del quadro securitario) alternativo a quello attuale, a guida occidentale.

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