Pfizer di Catania: licenziamenti prorogati di 17 giorni…

Il “terzo tavolo tecnico regionale sull’avvio della procedura della mobilità di 130 dipendenti” convocato dall’assessore Scavone si è tenuto ieri 29 marzo a Catania.

Erano 210 in tutto quelli in lista di licenziamento, ma agli 80 lavoratori con contratto interinale il contratto non è stato rinnovato e quindi sono stati già licenziati!

Questo “tavolo” è servito a prorogare (proroga concessa dal Centro per l’impiego) di 17 giorni i licenziamenti per i 130.

Per cui “Azienda e sindacati si vedranno di nuovo il 7 aprile nella sede etnea di Confindustria e saranno convocati il 26 aprile dal Centro per l’impiego per la chiusura della procedura.”

In questi circa 20 giorni sindacati e Pfizer dovranno trovare “un’intesa su prepensionamenti, mobilità per i dipendenti che hanno accettato il trasferimento ad Ascoli Piceno e per coloro che non potranno essere riconfermati.”

Tutte cose previste già dalla normativa vigente. È stata scartata la carta della lotta, quindi, dai sindacati confederali per impedire i licenziamenti con queste parole: “Continuare ad insistere sulla richiesta di revoca dei licenziamenti, per la quale ci siamo battuti, davanti al secco rifiuto da parte di Pfizer Catania – significava far scattare le lettere di licenziamento alla scadenza dei termini ovvero il 7 aprile prossimo.” (Gds)

E davanti a questo secco rifiuto cosa decidono? “Abbiamo deciso di entrare nel merito delle proposte avanzate dall’azienda”! e a cosa sono serviti allora i giorni di sciopero dei lavoratori?

Come abbiamo già detto in precedenza, lasciar passare queste manovre della Pfizer senza una lotta dura permette all’azienda di pensare liberamente alla ristrutturazione di tutta la produzione in Italia e nel mondo che può significare altri licenziamenti.

Perciò l’appello è sempre quello di fare tesoro delle esperienze proprie e di quelle di tanti altri operai e lavoratori, collegarsi e soprattutto prendere nelle proprie mani la lotta!

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