Una corrispondenza utile a capire

da Genova tra filoimperialisti, falsi pacifisti e falsi comunisti

ROBERTA PINOTTI – COSI’ COME IL CANDIDATO SINDACO DI GENOVA PER LA DESTRA MODERATA, ARIEL DELLO STROLOGO – HA PERSO UN’OCCASIONE PER TACERE

Lunedì venttotto febbraio avviene la presentazione alla stampa di un nuovo corridore per la carica di sindaco di Genova: si tratta del senatore Mattia Crucioli, ex grillino, che presenta la propria candidatura in contrapposizione a quelle di altri tre aspiranti primi cittadini.

Lo fa godendo dell’appoggio di un’alleanza eterogenea, che l’edizione telematica locale del quotidiano la Repubblicasintetizza come “gli anti Draghi”, il cui unico collante sembra proprio essere la totale estraneità al coro santificante il banchiere capo del Governo in carica.

Davvero si fatica a trovare altri possibili punti di contatto tra: Ancora Italia, il movimento il cui ideologo è Diego Fusaro; Italexit, la formazione guidata dal senatore ex leghista Gianluigi Paragone; gli ex grillini de L’alternativa c’è; il Partito Comunista, guidato da Marco Rizzo.

Il primo atto del nuovo aspirante borgomastro è rappresentato da una polemica con la genovese, residente nel quartiere di San Pier d’Arena, Roberta Pinotti – già ministro della Difesa dei governi guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni – autrice di una affermazione quanto meno temeraria.

Secondo costei, si veda l’edizione web di mercoledì due marzo dello stesso giornalaccio, «siamo di fronte a una situazione di aggressione da parte della Russia di uno Stato sovrano, dell’Ucraina, che deve potersi difendere. In Italia durante la Resistenza i partigiani si sono difesi anche perché hanno avuto sostegno, e armi, dai Paesi alleati».

E’ impossibile non concordare con il Crucioli che le ricorda un po’ di storia: «è una analogia evidentemente sbagliata, sia perché in quel caso gli alleati erano in guerra mentre l’Italia, almeno fino a ieri, non era affatto in guerra con la Russia, sia perché in questo caso chi è vicino alle ideologie naziste sono alcune delle milizie che riceveranno le nostre armi».

Così come non possiamo non sotenere la posizione dello stesso senatore quando, rispondendo ad un’affermazione del candidato sindaco per la destra moderata – il presidente della comunità ebraica cittadina, Ariel Dello Strologo – gli ricorda una semplice verità.

«Se uno è ‘pacifista a oltranza e radicale’, come si è definito Dello Strologo, dovrebbe predicare la non violenza e non unirsi al coro dei tanti che soffiano sul fuoco equiparando Putin a Hitler, approvando l’invio di armi italiane ad una delle parti in guerra».

Chissà cosa ne pensa l’avvocato sopra citato del post apparso sul sito del consolato ucraino di Milano – successivamente rimosso – che appare sul sito di Rifondazione (lo si trova qui sotto), e qualifica chiaramente il Governo di Kiev per quello che è.

Bosio (Al), 05 marzo 2022

Stefano Ghio – Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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