Guerra agli oppressori: la voce degli operai nelle manifestazioni contro la guerra

Bergamo -Manifestazione domenica scorsa da parte dell’arco della sinistra riformista e di movimento che giustamente non ha partecipato alla iniziativa del giorno prima promossa da sindaco, enti per la pace, cgil-cisl-uil, e comunità ucraina e con la presenza di tutti i partiti di governo dal PD a Forza Italia, passando per i fascisti di CasaPound.

Un’iniziativa di fatto a sostegno della propaganda dell’intervento militare in cui non si doveva parlare di Nato e del fatto che il governo italiano vende armi e manda soldati.

Questo ha portato all’indizione di un presidio il giorno successivo con la parola d’ordine: ”ne con Putin ne con la Nato – Solidarietà a tutti i popoli”, ma ancora orientato verso illusioni riformiste di fiducia nelle istituzioni, diplomazia etc.

Riportiamo l’intervento di un operaio dello Slai cobas per il sindacato di classe che ha portato la necessità che la guerra si può fermare se in ogni paese avanza la guerra di classe di operai, studenti masse contro i propri oppressori, per ribaltare i governi al servizio della borghesia in ogni paese che ci sfruttano ogni giorno.

ascolta audio:

https://drive.google.com/file/d/1GgBsBllFhXOvSezWBTRMAXZP7yJtRziq/view?usp=sharing

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